Sant’Agata de’ Goti ArtNight 2015: cibo per la mente

il sito della cultura Nerd

Sant’Agata de’ Goti ArtNight 2015: cibo per la mente

19 settembre 2015 – dalle ore 20.00 alle 24.00
Visita notturna al centro storico del borgo
con apertura serale straordinaria di chiese e palazzi privati

Per le Giornate Europee del Patrimonio, la Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio per
le province di Caserta e Benevento ha organizzato una serie di manifestazioni per promuovere la
ricchezza e la dimensione “diffusa” del Patrimonio culturale nazionale. Filo conduttore delle
giornate sarà l’alimentazione, tema protagonista della politica nazionale dell’Expò
2015. Tra gli eventi programmati, il 19 settembre dalle 20,00 alle 24,00 è prevista la manifestazione
Sant’Agata de’ Goti ArtNight 2015: cibo per la mente, un progetto a cura dell’architetto Amalia
Gioia, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Sant’Agata de Goti e la Diocesi di
Cerreto Sannita–Telese – Sant’Agata de’ Goti. L’evento costituisce un’occasione per vivere in
modo diverso il centro storico della città, gioiello di equilibrio tra storia, arte, cultura e natura, al
settimo posto tra I borghi più belli d’Italia. Un inedito percorso “sottovoce”, fatto di eleganza,
armonia e bellezza, attraverso cortili, giardini, antichi androni di palazzi settecenteschi con le loro
corti interne e le cantine scavate nel tufo, ancora oggi utilizzate per l’invecchiamento del vino, che
nella magia della notte dischiuderanno la loro poesia più intima. Il percorso si apre con
un’escursione al chiaro di luna lungo il costone tufaceo, elemento naturale di grande fascino ancora
poco conosciuto, scavato nei secoli dai due affluenti del fiume Isclero, Martorano e Riello. Partendo
dal ponte di ingresso alla città, la visita prosegue con i principali monumenti presentati nella loro
veste notturna: il Castello Ducale, con il Salone affrescato all’epoca di Carlo I Carafa, già duca di
Maddaloni e dal 1703 signore di Sant’Agata de’ Goti; la Chiesa di San Menna, edificio del XII
secolo intitolato al santo eremita vissuto sul Monte Taburno, un tempo collegata al Castello dalle
mura di cinta non più esistenti e probabilmente usata come cappella ducale, dove si conserva un
pavimento ritenuto il più antico dell’Italia meridionale; la Chiesa dell’Annunziata, edificio gotico
con pregevoli affreschi nell’abside e nella controfacciata, tra cui uno splendido Giudizio Universale;
la Chiesa di Sant’Angelo in Munculanis, edificio di epoca longobarda con una cripta
caratterizzata da sepolture a scolatoio; la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli con l’annesso
Monastero delle Suore Redentoriste, costruita nel Settecento sulle rovine di una precedente
cappella, per volere di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696 – 1787), vescovo di Sant’Agata dal
1762 al 1775 e fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore; la Chiesa di San
Francesco con l’annesso complesso francescano, oggi sede municipale, con il soffitto affrescato dal
celebre pittore Tommaso Giaquinto; la barocca Cattedrale dell’Assunta, fondata nel sec. X e
affiancata da un bellissimo campanile a tre ordini, che conserva pregevoli opere artistiche ed una
cripta romanica in cui sono visibili tracce di affreschi trecenteschi; il Museo Diocesano, inaugurato
nel 1996 dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, poi Papa Benedetto XVI, che conserva reperti di
arte sacra e comprende la Sezione dei luoghi alfonsiani con oggetti legati alla vita di Sant’Alfonso
Maria de’ Liguori. Già set cinematografico di importanti film e cortometraggi, Sant’Agata conserva
infine una storica sala cinematografica (ex Cinema Italia), all’interno dell’ottocentesco Palazzo del
Banco di Napoli, nel quale sarà possibile assistere alla proiezione del film documentario girato da
Rai Tre “L’acquedotto carolino. L’acqua che viene da lontano” (durata 30 min. circa). La pellicola
illustra la nascita dell’imponente opera voluta dal grande architetto Luigi Vanvitelli per
l’approviggionamento idrico della nuova capitale di Terra di Lavoro. Proprio da Sant’Agata, dalle
falde del Monte Taburno, partono le sorgenti dell’Acquedotto che, dopo 40 km, giunge a Caserta
per alimentare le fontane della Reggia e si dirama verso il Real Casino di Carditello e il Real Sito di
San Leucio.

evento a cura dell’arch.Amalia Gioia
organizzato dalla Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento in
collaborazione con: il Comune di Sant’Agata de’ Goti; la Diocesi di Cerreto Sannita, Telese,
Sant’Agata de’ Goti.

SantAgata-de-Goti-di-notte