Kingsman: le spie del XXI secolo

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Kingsman: le spie del XXI secolo

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Torniamo indietro di 11 anni, io avevo 6 anni e giocavo con mio fratello e altri miei amici a guardie e ladri. Il mio sogno come quello della maggior parte dei ragazzi di quell’età era di essere la guardia e arrestare il ladro di turno. Ricordo ancora quando nel 2006 andai a vedere “007 – Casino Royale”, dopo aver visto il film immaginai di essere un agente segreto, e di avere il diritto di sconfiggere il male. Arriva però il momento di crescere e tutti questi sogni svaniscono, fino a quando non arriva un film come Kingsman! Matthew Vaughn, il regista che ci ha fatto sognare di essere un Supereroe poco super con “Kick Ass”, torna sul grande schermo con un film che ci immedesima in un agente segreto.

Kingsman parla di Eggsy, interpretato da Taron Egerton, un ragazzo sbandato figlio di un agente Kingsman morto in servizio. Eggsy che non sa nulla di suo padre viene preso sotto l’ala protettiva dell’ agente Galahad/Harry Hart, che ha il volto dello straordinario Colin Firth, scoprirà tutto un mondo fatto di spie e cattivi proprio come quello che appare nei film. L’agente Galahad lo addestrerà a diventare una spia, ma alla fine, saprà sconfiggere le forze del male che nel frattempo stanno preparando un attentato su scala mondiale.

Sono tornato, dopo questa lunga assenza, per parlare di un film che ha impressionato un po’ tutti. Quando ho visto il primo trailer, sinceramente mi sarei aspettato uno dei soliti film d’azione, dove ci sono tutte quelle scene inverosimili e strane, che io chiamo americanate. Ma quando ho visto il film…..sono rimasto sbalordito. Ogni effetto da quello più semplice a quello più complesso, sono stati realizzati in maniera fantastica; questo anche grazie alla regia, Vaughn ci porta in un mondo surreale, un mondo dove gli ombrelli si trasformano in scudi, dove pistole diventano fucili a pompa, dove fare acrobazie al limite della condizione umana non ci sembra cosi difficile e cosi via. Basti pensa alla scena della chiesa, dove l’agente Galahard preso da un raptus di follia uccide tutti i presenti con qualsiasi arma che trova. Se questo in un altro film ci può sembrare strano e assurdo, ripeto, nei film di Vaughn è solo la normalità. Cosa dire del regista, sicuramente ha dimostrato di essere sopra le righe, con un ritmo frenetico, cambi di inquadratura veloci e frizzanti, scene di azione intense e mozzafiato. Questo a molti può sembrare una cosa da poco, ma riuscire a creare una scena d’azione veloce e nello stesso tempo far capire allo spettatore cosa sta succedendo e una tra lo cose che io considero più difficili. I dialoghi tra i protagonisti sono resi molto bene a differenza di quelli secondari che a volte sembrano essere ridicoli. In compenso le interpretazioni dei protagonisti, Colin Firth in primis e seguito subito dopo da Taron Egerton, sono favolose e rendono bene il divario tra regia e dialoghi. Un pregio, se cosi può essere considerato, sono gli attori che interpretano i personaggi secondari, come Samuel L. Jackson che interpreta il cattivo Richard Valentine, Mark Strong e Michael Caine.

Tirando le somme Matthew Vaughn, come sempre, riesce a farci rivivere i nostri sogni da bambino, questa volta ci a portati a essere delle spie, è riuscito così tanto a farmi immedesimare in Eggsy che quasi, alla fine, ero tentato di chiamare il numero dell’agenzia. Questo stato di perenne azione, ti porta ad essere super eccitato come solo Vaughn riesce a fare.

Se devo dare un voto per me è un 8 pieno e meritato da parte del regista che ancora una volta riesce a stupire tutti.

E voi…volete essere i buoni o i cattivi?