ANNA CAMERLINGO IN UNA MOSTRA FOTOGRAFICA : ” DARIO FO, FRANCESCO LU SANTO JULLARE ” PRESSO IL MASCHIO ANGIOINO

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ANNA CAMERLINGO IN UNA MOSTRA FOTOGRAFICA : ” DARIO FO, FRANCESCO LU SANTO JULLARE ” PRESSO IL MASCHIO ANGIOINO

dariofo

Si è inaugurata sabato 14 marzo la mostra della fotografa Anna Camerlingo “ Dario Fo, Francesco lu Santo Jullare” organizzata dall’assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Napoli presso la Sala Carlo V di Castel Nuovo –Maschio Angioino sono intervenuti l’Assessore alla Cultura ed al Turismo del comune di Napoli Nino Daniele, il direttore del centro di produzione Rai di Napoli Francesco Pinto. La mostra si potrà visitare fino al 20 aprile 2015. Il lavoro fotografico si compone di circa 40 immagini in bianco/nero e colore. Questa evento nato in occasione della visita del Papa a Napoli, dato che tra maggio e giugno 2014, presso la sede del Centro di Produzione Rai di Napoli, si è registrato lo spettacolo di Dario Fo “Francesco lu Santo Jullare”; l’artista ha dato la propria disponibilità alla fotografa Anna Camerlingo affinché potesse raccontare con le sue immagini tutte le fasi di preparazione e la messa in scena del suo spettacolo.  Ne è scaturito un lavoro in cui viene svelata un’immagine intima e riflessiva dell’artista, le foto testimoniano la fatica di Dario Fo impegnato con i suoi collaboratori nella riscrittura del testo prima di andare in scena, perché questo spettacolo, pur essendo stato scritto più di quindici anni fa dallo stesso Fo con Franca Rame, è un testo in continua evoluzione sempre aggiornato  sugli ultimi accadimenti politici e di cronaca, tra l’altro Fo trae molta ispirazione da Papa Francesco, di cui ammira l’operato, riscontrando una similitudine tra San Francesco ed il Papa; proprio in quei giorni Dario Fo aveva appreso dalla lettura dei giornali i coraggiosi moniti del Pontefice sudamericano contro Vescovi e Cardinali troppo spesso sedotti dal denaro e dal potere e per questo Fo aveva deciso di riscrivere tutta la prima parte del suo testo che poi abbiamo visto in prima serata su Rai Uno a fine giugno. Il racconto fotografico testimonia l’incontro tra Dario Fo e Mika, impegnati in un confronto in cui due generazioni lontane si fondono in un pensiero culturalmente stimolante, in quell’occasione Fo ha mostrato a Mika i suoi dipinti, tra i quali anche quelli ispirati al Papa. Dario Fo nasce il 24 marzo del 1926 a San Giano, presso il Lago Maggiore in provincia di Varese da Felice e Pina Rota.

Il ragazzo cresce alla scuola della narratività non ufficiale, ascoltando i maestri soffiatori di vetro e pescatori del lago, che nelle osterie, nel porto e nelle piazze del paese raccontavano favole paradossali e grottesche, della tradizione orale dei “fabulatori”, nelle quali già affiorava una pungente satira politica. Nel 1940 va a Milano (pendolare da Luino) per studiare all’Accademia di Brera. In seguito (dopo la guerra) si iscrive ad Architettura al Politecnico. Durante la guerra, Dario, richiamato sotto le armi nella Repubblica di Salò, riesce a fuggire e trascorre gli ultimi mesi prima della liberazione nascosto in un sottotetto. Nell’estate del 1950 Dario si presenta all’attore Franco Parenti con un testo sulla storia di Caino e Abele, e l’attore invita Fo a far parte della sua Compagnia ed è qui che Dario incontra Franca.Durante il periodo di prove dello spettacolo una sera lei lo blocca dietro le quinte del teatro e gli stampa un gran bacio sulla bocca. I due non si lasceranno più. Copertina dell’edizione pubblicata dalla Casa editrice Ottaviano del testo di Poer Nano; il disegno è di Jacopo Fo. I problemi con la censura della coppia iniziano subito, l’allora ministro dello spettacolo è Giulio Andreotti. Pur di mandare all’aria la tournèe de “Il dito nell’occhio”, nel 1953, vengono affissi sulle porte delle chiese dei cartelli dove si invitano i fedeli a non andare a teatro. Il 24 giugno Franca e Dario si sposano nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano con tanto di cerimonia solenne e canti gregoriani. Dario ne “Gli arcangeli non giocano al flipper” 1959 farà dire al protagonista: “…sposato in chiesa per accontentare madre di lei molto credente”. Il 31 marzo del 1955 nasce a Roma il figlio della coppia: Jacopo. Il 2 marzo del 1956 esce nelle sale “Lo svitato” per la regia di Carlo Lizzani di cui Dario Fo è autore del soggetto cinematografico e interprete. La pellicola diventerà un cult-movie. Sempre nel 1956 nasce così la “Compagnia Fo-Rame” di cui Dario è autore, attore, regista, scenografo e costumista. Franca è la principale collaboratrice e interprete dei testi di Fo e inoltre si accolla il compito di organizzatrice dell’impresa e memoria storica. Nel 1959 con “Gli arcangeli non giocano a flipper” la compagnia Fo-Rame è in testa agli incassi teatrali italiani: 192 repliche con una media giornaliera di quasi 500 spettatori. Riceve 192 denunce per non aver rispettato i tagli effettuati dalla censura. La commedia sarà rappresentata in tutta Europa. Visto il grande successo teatrale e televisivo nel 1962 viene affidata alla coppia Rame-Fo la conduzione di Canzonissima, lo show del sabato sera, la trasmissione più importante della televisione italiana. L’11 ottobre va in onda la prima puntata. Gli sketch di Fo diventano un caso nazionale, per la prima volta in televisione si odono pronunciare parole come “morti bianche”, “serrata”, “sciopero”, “mafia”.

Dopo uno schetch particolarmente feroce sulla mafia, Malagodi, senatore liberale, interviene alla Commissione di Vigilanza sulla Televisione del Parlamento Italiano, protestando perché: “Si insulta l’onore del popolo siciliano sostenendo l’esistenza di un’organizzazione criminale chiamata mafia!”. Indignato prende la parola anche il cardinale di Palermo, Ruffini, che assicura: “In Sicilia la mafia non esiste, non è un’organizzazione criminale ma si tratta di normale criminalità estemporanea”. La coppia Fo-Rame riceve anche minacce di morte scritte col sangue e la tipica bara di legno in miniatura e minacce di sequestro ed eliminazione per il figlio Jacopo di 6 anni, che da quel momento (con molta discrezione perché non se ne accorgesse) verrà accompagnato a scuola sotto scorta. La direzione della RAI, sotto la pressione dei politici più reazionari, inizia a dimostrare un certo nervosismo e nonostante i testi siano già stati approvati dal direttore generale Pugliesi, decide di eliminate drasticamente  canzoni, sketch e battute che alludano, se pur in modo blando a fatti di cronaca e ad azioni politiche. La RAI poche ore prima dell’andata in onda dell’ottava puntata, comunica ai Fo il taglio di tre sketch seppur già approvati. I Fo non accettano la censura. Inizia un braccio di ferro. I Fo, propongono,  durante un incontro con i dirigenti televisivi, di sospendere l’emissione per una settimana, adducendo come pretesto una malattia di Dario Fo. I dirigenti Rai sono irremovibili: “Non accettiamo.” E velatamente minacciano pure: “Persistendo nella vostra decisione di non andare in onda senza i tre sketch tagliati e interrompendo così il programma, rischiate di avere una denuncia per gravi danni arrecati a RAI1… e anche possibile arresto. O andate in onda con i tagli o niente!”. I Fo, dopo un incontro con i loro i loro avvocati e una notte in bianco a discutere tra loro, decidono di accettare la decisioni dei legali: non accettare tagli. Comunque si presentano sul posto di lavoro, attendono in camerino del Palazzo della Fiera dove si registrava, truccati e vestiti, la decisione RAI che arriva a 15 minuti dall’inizio della trasmissione. Dopo la sigla d’apertura un’annunciatrice comunica il loro abbandono. All’uscita del Palazzo della Fiera, una gran folla di spettatori li attende. Manifestazioni e attestati di solidarietà sono espressi in centinaia e centinaia di telegrammi e lettere. La RAI tenta di sostituire Fo e Rame con altri presentatori, ma non riesce poiché tutti gli attori italiani e stranieri, tra i quali Yves Montand, rifiutano l’atto di crumiraggio. Per 16 anni i nomi di Franca e Dario non saranno mai pronunciati nella televisione italiana. I Fo tornano al teatro e nel 1964 va in scena “Settimo: ruba un po’ meno!” che anticipa, con una denuncia minuziosa, la corruzione italiana, trent’anni prima della rivoluzione di “Mani Pulite” a cui per altro Franca dedicherà un altro spettacolo: “Settimo: ruba un po’ meno 2”.

E’ il 1968, dopo l’invasione russa della Cecoslovacchia, Dario Fo rifiuta di concedere l’autorizzazione a rappresentare i suoi testi a Praga e nell’intera nazione. Inoltre, blocca la messa in scena de “La Signora è da buttare!” e altre sue opere teatrali in Unione Sovietica per le manipolazioni censorie inaccettabili, proposte dai dirigenti culturali sovietici. Durante l’estate Dario e Franca sciolgono la loro compagnia, rinunciano al circuito dei teatri “ufficiali” e fondano l’Associazione Nuova Scena che gira l’Italia recitando in locali come Case del popolo, palazzetti dello sport, cinema, bocciodromi, piazze. E’ la prima volta che si organizzano spettacoli in strutture che non fossero teatri. Non esistevano service che noleggiassero palchi e impianti luce e fonici e quindi Dario e Franca costruiscono un palcoscenico smontabile su due piani con torrette per i riflettori. Girano con due camion e i circoli Arci che organizzano gli spettacoli si impegnano a fornire l’aiuto di venti persone per montare e smontare il palcoscenico. A causa di alcune critiche alla sinistra, la censura arriva anche dalla dirigenza del Partito Comunista Italiano e decine di serate vengono annullate dagli organizzatori. Franca, indignata, riconsegna a Enrico Berlinguer, segretario del PCI, la sua tessera (Dario non si era mai iscritto). Durante l’estate del 1969 Dario Fo approfondisce la sua ricerca sui Vangeli apocrifi, nasce così “Mistero buffo” È lo spettacolo che più di ogni altro renderà Dario Fo famoso nel mondo, (oltre 5000 repliche). Tradotto in decine di lingue viene rappresentato da centinaia di compagnie in tutto il mondo. A un anno dalla strage alla Banca dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano e dalla morte dell’anarchico Pinelli, Dario Fo scrive e rappresenta insieme a Franca Rame un altro dei suoi testi più famosi sulla strage di Stato: “Morte accidentale di un anarchico”. La rappresentazione va in scena proprio nel momento in cui al vicino Palazzo del Tribunale della città, si celebra un processo davvero epocale: la questura di Milano nelle persone del commissario Calabresi, del prefetto e del questore ha querelato il giornale “Lotta continua” che da tempo li denuncia come responsabili della morte dell’anarchico Pinelli. Lo svolgimento del processo prosegue, in un contrappunto tragico e grottesco di colpi di scena. La compagnia che recita “Morte accidentale” ne approfitta inserendo nella commedia le varianti a grande effetto che ogni giorno il processo offre alla cronaca. Lo stesso anno nasce “Soccorso Rosso”, fondato e diretto da Franca Rame, movimento in sostegno a molti giovani, studenti e operai arrestati durante le lotte nelle fabbriche, nelle scuole, e durante le manifestazioni antifasciste. Franca porterà avanti questo impegno sino all’85. Il 9 marzo 1973 un gruppo di fascisti sequestra, sevizia e violenta Franca Rame. Inizialmente Franca tacerà dello stupro, riuscirà a scriverne solo due anni dopo in un monologo che rappresenterà per la prima volta nel 1980 non dicendo che si trattava della sua storia.

Solo nel 1987 dopo la rappresentazione del monologo a Fantastico , la trasmissione su Rai 1 del sabato sera che quell’anno è presentata da Adriano Celentano, racconterà la storia come sua. Molti anni dopo il giudice Salvini condurrà un’inchiesta sui movimenti eversivi di destra e su attentati compiuti nel periodo ’73-74 da fascisti e criminali comuni con l’appoggio e, in certi casi sotto la direzione, di settori deviati delle forze dell’ordine. Durante le indagini il giudice riceverà la testimonianza di un generale dei carabinieri, Nicolò Bozzo che nelle sue dichiarazioni dice di ricordare che la mattina del 10 marzo aveva ricevuto un fonogramma nel quale veniva data la notizia dell’aggressione a Franca. Subito avvertiva il suo superiore, il generale Giovan Battista Palumbo che “era tutto contento”. ‘Era ora’ diceva”.Ma, afferma ancora Bozzo: “Il generale Palumbo… non mi sembra il tipo che si potesse assumere una simile responsabilità, gliel’avrà chiesto qualcuno che gli stava sopra…” Oggi, per ammissione degli stessi fascisti, si sanno i nomi degli aggressori, ma nessuno è stato punito, il reato è andato in prescrizione. Il monologo “Lo stupro viene rappresentato in tutto il mondo. A marzo del 1974 la Compagnia Teatrale  La Comune occupa un edificio abbandonato, in un gran parco nel centro di Milano, la Palazzina Liberty in Piazza Marinai d’Italia, che viene ristrutturata con l’aiuto del quartiere, degli studenti e degli operai di Milano e dintorni. Solo a Milano, raccoglierà in un anno più di 80.000 abbonati. Per aiutare le cause degli operai in lotta vengono organizzati molti spettacoli sia alla Palazzina Liberty che in altre città, l’incasso dei quali viene devoluto a questo scopo, raccogliendo, in pochi anni, oltre 1 miliardo di lire (il biglietto costava 500 lire). Nel 1977, dopo 16 anni di ostracismo, i Fo tornano in televisione con “Il teatro di Dario Fo”. Tutte le commedie vengono recitate e riprese con la presenza del pubblico alla Palazzina Liberty. Il 28 aprile 1978 Franca Rame si reca nel carcere di Torino, mandata “non ufficialmente” dal Ministero di Grazia e Giustizia, per fare visita a Renato Curcio e altri brigatisti durante il sequestro di Aldo Moro. Franca chiede la liberazione dello statista e cerca di convincere il vertice delle Brigate Rosse ad abbandonare l’uso delle armi che sta creando un enorme danno al movimento progressista. A Londra (Piccadilly) va in scena “Morte accidentale di un anarchico” con Gavin Richards. Il successo è tale per cui la compagnia è costretta a ripetere le recite per ben tre anni senza pause, nemmeno durante l’estate. Dario e Franca vengono invitati a New York ma la tournée viene  annullata per mancata concessione del visto da parte del Dipartimento di Stato americano in quanto, in particolare Franca Rame, è ritenuta una pericolosa comunista soprattutto per la sua attività di “Soccorso Rosso”.

Grande delusione di Dario e Jacopo perchè durante l’interrogatorio in ambasciata il funzionario che si qualifica sorridendo come agente della Cia rivolge domande solo a Franca Rame, senza prenderli in considerazione. All’inizio del 1984 a Broadway va  in scena “Morte accidentale di un anarchico”. Il Dipartimento di Stato concede a Fo-Rame (per assistere al debutto) su intervento del presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan (!), il visto d’ingresso per sei giorni, con il divieto assoluto di allontanarsi da New York. Le opere di Dario e Franca vengono omai rappresentate in tutto il mondo, in Germania, per esempio, solo nel 1984 ci sono 40 compagnie che rappresentano “Coppia aperta”. Nel 1987 durante un’intervista nella trasmissione “Domenica In” condotta da Raffaella Carrà, incalzata dalla conduttrice che continua a magnificare il suo rapporto con Dario , Franca annuncia il suo desiderio di separarsi dal marito. Dario in quel momento è ad Amsterdam dove sta curando la regia de “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini. La notizia è una bomba, in poche ore a Franca arrivano 5000 telegrammi di solidarietà, i giornali si scatenano. Si riconcilieranno pochi mesi dopo, e partiranno insieme per gli Usa che finalmente hanno concesso il visto di ingresso.
Dopo il crollo del muro di Berlino, a ottobre del 1991, Dario e Franca sono al Festival del Teatro Italiano a Mosca con “Mistero Buffo” e “Tutta casa, letto e chiesa”. In loro onore viene organizzato un incontro con pubblico al Cremlino.Nel 1992 L`Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) nomina Dario Fo Socio Onorario. Franca Rame debutta con “Settimo: ruba un po’ meno n. 2” nello stesso anno in cui scoppia il caso “Tangentopoli”, la pièce è un monologo in cui Franca racconta i particolari delle ladronerie dei politici italiani. Come sempre nella tradizione del teatro dei Fo, lo spettacolo si arricchisce mano a mano che si sviluppa l’inchiesta di Milano. Il 17 luglio del 1995 Dario Fo è colpito da ischemia cerebrale, perde l’85% della vista e ha gravi problemi di memoria. I medici lo avvertono che non potrà mai più recitare. Tutti gli impegni vengono sospesi. Dario inizia un lungo periodo di convalescenza e le sue condizioni di salute iniziano a migliorare costantemente anche grazie al suo continuo impegno: malgrado i gravi problemi non smette di dipingere per molte ore al giorno, si fa leggere i giornali, studia, scrive con dedizione e disciplina. Franca non lo abbandona un attimo. La velocità della sua ripresa impressiona anche i medici. Appena un anno dopo la malattia tornerà a recitare.  Il 9 ottobre del 1997 viene assegnato a Dario Fo il premio Nobel per la letteratura. Nella motivazione ufficiale il premio viene esteso anche a Franca Rame per il suo ruolo fondamentale. La cerimonia di consegna si svolge il 10 dicembre a Stoccolma dove Dario tiene un discorso-spettacolo sul ruolo dei giullari e sulla manipolazione genetica. Franca e Dario decidono di devolvere l`intero ammontare del Premio (1.650.000.000 lire) a favore dei disabili. Nasce il Comitato “Il Nobel per i disabili”, diretto da Franca Rame. Oltre al denaro del Premi Nobel Franca riesce a ottenere la sponsorizzazione di Volkswagen (Un miliardo e 720 milioni di lire) e Banca Popolare di Milano (60 milioni di lire). Nel giugno del 2004 Franca scopre con dolore una serie di truffe architettate da un collaboratore del Comitato con sottrazione d’ingenti somme provenienti oltre che dagli sponsor da spettacoli, premi in denaro ecc. Espongono denuncia . Nel 2006 il collaboratore sarà rinviato a giudizio, nel 2007 condannato a 2 anni e 6 mesi. Solo nel 2011 il “Comitato un Nobel per i Disabili” riceve come risarcimento 600mila euro.  Il 7 aprile il Ministero della Cultura e della Comunicazione della Repubblica Francese conferisce a Dario Fo la nomina a Commandeur des Arts et des Lettres. 12 dicembre, in occasione dell’anniversario della strage alla Banca dell’Agricoltura a Milano Dario Fo e Franca Rame organizzano con i comitati familiari delle vittime delle stragi “Il treno della memoria: viaggio itinerante, con quaranta arazzi dipinti di quattro metri per tre issati su lunghe aste e più di quattrocento sagome semoventi che ricordano le vittime della strategia della tensione. A seguito dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 Dario, Franca e Jacopo pubblicano su Cacao, la newsletter di Jacopo, un lungo articolo, “Dai una possibilità alla pace” dove, tra le altre cose si denunciano gli speculatori che si sono approfittati di questa strage. “Il Corriere della Sera” pubblica il 15 settembre in un articolo dal titolo “Uccide più la speculazione” dove riprende il testo della newsletter tagliando e reincollando frasi così che sembri che la famiglia Fo dichiari che la speculazione fa più morti degli attentati e che la strage alle Torri Gemelle potrebbe essere anche un complotto sionista. Franca e Dario sono costretti ad acquistare un’intera pagina de “La Repubblica” per far conoscere la verità ai lettori. 14 Settembre 2002 in concomitanza con la manifestazione dei Girotondi, Don Ciotti, Franca Rame e Dario Fo protestano con migliaia di persone davanti al carcere “Regina Coeli” di Roma per sostenere la lotta dei carcerati suscitando aspre polemiche da parte del Governo. Durante un’intervista Franca Rame definisce un “pirla” il Ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli che si meravigliava per lo sciopero dei detenuti “… in quanto il carcere paragonabile ad un hotel a cinque stelle”. Il Ministro denuncia Franca Rame per averlo diffamato pubblicamente e chiede 100 mila euro come risarcimento. La denuncia contiene un’esilarante definizione del termine “pirla”. A febbraio 2003 a Dario viene affidata dal comune di Fano la direzione artistica del carnevale. Tutta la città rimane coinvolta nella partecipazione allo spettacolo, con spasso e successo.A dicembre al Teatro Olimpico di Roma va in scena in prima nazionale assoluta “L’anomalo bicefalo” opera satirico-grottesca su Silvio Berlusconi e sua moglie Veronica Lario. Il senatore  Marcello dell’Utri, ritenutosi diffamato da alcune battute della commedia intenta un’azione legale.

Nel frattempo Atlantide Tv, trasmissione in onda su Planet (canale satellitare di Sky Italia) con la regia di Jacopo, aveva programmato la trasmissione integrale dello spettacolo. Franca e Francesco Lato (direttore di Atlantide)  hanno l’idea di trasmettere la commedia senza audio, così da evidenziarne la censura. La notizia fa il giro del mondo. La settimana successiva L’anomalo Bicefalo verrà trasmessa con l’audio dalla televisione satellitare registrando 2 milioni di telespettatori.
Il senatore Dell’Utri cita in giudizio Sky Italia, la coppia di attori e Atlantide Tv, chiede loro un milione di euro come risarcimento per danni morali. Perderà la causa. Il 6 novembre 2005 Dario Fo decide di candidarsi sindaco di Milano senza alcun appoggio politico. Alle primarie del 29 gennaio 2006 vince l’ex prefetto Bruno Ferrante con il 67,6%. Dario Fo ottiene il 23,3%. Ferrante verrà clamorosamente sconfitto da Letizia Moratti. Nel 2006 Franca Rame viene eletta senatrice con il partito “Italia dei Valori”, capolista nella regione Piemonte, presentata in 6 regioni raccogliendo oltre 500.000 voti. Suo principale obbiettivo sarà la lotta agli sprechi di Stato.Per raccontare la sua esperienza in Senato Franca Rame apre un blog molto frequentato dove narra i suoi giorni da parlamentare. Tra i commenti ai suoi post intimidazioni e minacce di morte. La magistratura apre un’inchiesta. Ad agosto al Rossini Opera Festival torna l’allestimeno de “L’Italiana in Algeri” di Dario Fo, di cui ha curato oltre la regia, scene e i costumi. L’opera è allestita alla maniera di Fo e le critiche saranno aspre anche per i chiari riferimenti alla politica italiana. Franca Rame organizza sul proprio blog una campagna di raccolta fondi per le famiglie dei militari italiani morti a causa dell’uranio impoverito. Nel gennaio del 2008 la sen. Franca Rame annuncia l’intenzione di lasciare il Parlamento Italiano “… non intendo andare avanti in questa situazione così pesante e inutile”. Il 16 gennaio presenta la lettera di dimissioni a Palazzo Madama e si dimette dalla carica di Senatrice. Il governo Prodi cadrà di lì a poco. L’intero ammontare dei suoi stipendi da senatrice (oltre 250mila euro) sono devoluti a varie azioni di solidarietà e a una serie di iniziative contro lo spreco di Stato e il delirio burocratico e giudiziario italiano.Nel gennaio 2012 Dario Fo, con Aldo Cazzullo, Gianni Vattimo, Giuliano Pisapia e altri, aderisce all’iniziativa “Adotta una parola” promossa dalla Società Dante Alighieri a sostegno della lingua italiana: “Gibigianna” è la parola scelta dal Premio Nobel. Franca Rame pubblica su “Il Fatto Quotidiano” una lettera aperta al nuovo capo del governo italiano che inizia così:

“Gentile Professor Mario Monti, leggendo i giornali ogni giorno, sento il bisogno di rivolgerle alcune domande. Mi scusi l’ardire, ma mi sento molto inquieta…” Mentre Mistero buffo continua a essere replicato nei maggiori teatri d’Italia con l’interpretazione di Dario e Franca, si prepara la grande mostra Dario Fo a Milano. Lazzi sberleffi dipinti, che si tiene a Palazzo Reale dal 24 marzo al 3 giugno con oltre quattrocento opere tra dipinti e disegni, costumi teatrali, maschere e marionette, filmati e fotografie. L’ampio catalogo, edito da Mazzotta, contiene testi di Dario Fo, Felice Cappa, Francesco Poli e Domenico Pertocoli. Dal 16 giugno al 26 agosto si replica con variazioni a Udine, presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini, la mostra Dario Fo. La pittura di un narratore con oltre cento opere. Il giorno dopo l’inaugurazione Dario e Franca portano in scena Mistero buffo. In occasione della grande mostra di Pablo Picasso a Palazzo Reale di Milano, dal 17 al 19 settembre Dario Fo e Franca Rame mettono in scena al Teatro Dal Verme Picasso desnudo, ripercorrendo le tappe principali del lavoro del più grande pittore del Novecento con proiezioni di opere sue rivisitate pittoricamente da Dario e commentate con grande rispetto ma anche con ironia. Il testo e le immagini della lezione-spettacolo sono pubblicati in un volume edito da Franco Cosimo Panini. Dall’8 al 14 ottobre e dal 14 al 20 dicembre Dario e Franca tengono due corsi di teatro alla Libera Università di Alcatraz con oltre 100 iscritti. Nella campagna elettorale per le elezioni politiche del 2013 Dario Fo appoggia il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in dialogo con i quali compone il libro Il Grillo canta sempre al tramonto, edito da Chiarelettere. Alle elezioni che si tengono il 24-25 febbraio il Movimento 5 Stelle si aggiudica oltre il 25 per cento dei voti. Proposto da Grillo come candidato al Quirinale, Dario rifiuta cortesemente: “Quello di Beppe è un gesto simpatico, ma per poter fare quel lavoro di presidente della Repubblica bisogna avere un’altra età”. Dal 15 al 21 marzo e dal 19 al 25 maggio Dario e Franca tengono altri due corsi di teatro alla Libera Università di Alcatraz. Altissima la partecipazione. Il 29 marzo muore a Milano Enzo Jannacci, grande amico della coppia Rame-Fo. Dario racconta agli allievi del corso di recitazione tenuto ad Alcatraz del suo rapporto con il grande musicista scomparso.
Dello stesso periodo sono le loro nuove produzioni di testo e pittura: “Una Callas dimenticata”. Franca Rame è impegnata anche nella cura editoriale per la pubblicazione dell’inedito: “La storia di Qu” e nella finalizzazione del suo libro “In fuga dal Senato”. 29 maggio, a Milano, nella sua casa in Corso di Porta Romana, Franca Rame ci lascia. Un’eco fortissimo di commozione, abbracci, saluti, omaggi, da tutto il mondo.

Sono migliaia le persone che hanno accompagnato Franca, tutte con addosso qualcosa di rosso, come aveva chiesto la stessa Franca nella sua lettera d’amore a Dario Dario reagisce all’enorme dolore per la scomparsa di Franca lavorando tantissimo e nelle sue pitture, nei suoi scritti, ritroviamo sempre Franca.
In libreria due novità editoriali: Esce il libro di Franca Rame scritto con Joseph Farrell da un’intervista del gennaio 2013, Non è tempo di nostalgia, edito da DellaPorta. Esce il libro di Dario scritto con Giuseppina Manin Un clown vi seppellirà dove ci si interroga sulla situazione politica italiana.
A settembre si tiene a Francoforte, presso Die Galerie, una nuova mostra di dipinti di Dario Fo. Come sempre, Dario continua a studiare, scrivere e dipingere ogni giorno.
A ottobre Dario presenta il libro In fuga dal Senato, edito da Chiarelettere che racconta l’esperienza di Franca Rame come senatrice del governo Prodi dal 2006 al 2008. La copertina è tratta dal dipinto di Fo dedicato a Franca Rame.
Dario inizia anche una tornée, per presentare l’esperienza di Franca, nei maggiori teatri italiani. Il debutto a Genova, al Politeama il 7 novembre.
Il Nuovo Comitato Nobel per i Disabili voluto fortemente da Franca Rame, continua a lavorare e a occuparsi di disabilità e di disagio sociale. Il 19-20-21 gennaio 2014 a Roma la protagonista è Franca Rame alla presenza di Dario Fo in tre giorni di studi, ricordi, spettacolo, onorificenze Quando Franca Rame ci ha lasciato Dario Fo l’aveva detto: “chi le ha voluto bene saprà ricordarla”.Il 20 gennaio Dario Fo va in scena al Teatro Sistina a Roma “In Fuga dal Senato”. Successo stellare per Dario Fo, ancor prima di andare in scena. Il 21 gennaio presso l’Aula Magna del palazzo del Rettorato, viene conferito il Dottorato di Ricerca alla memoria in Musica e Spettacolo a Franca Rame.Dal 12 al 13 febbraio Dario Fo porta in scena al Teatro Duse di Bologna “Lu Santo Jullàre Françesco”. Marina De Juli porta in scena al NuovoTeatro di Cuasso (VA) “Partigiano Franca” di Franca Rame, Dario e Jacopo Fo. E’ uno spettacolo omaggio a Franca Rame. Per ricordare l’anniversario della perdita dell’amico Enzo Jannacci, Dario Fo: “Jannacci mi ha telefonato. Ha incontrato Franca, si è trasformata in una bambina” Dal 28 al 30 marzo le opere di Dario Fo sono in mostra presso lo stand di DIE GALERIE all’interno della fiera MIART 2014 a Milano. Dario è in teatro anche con Lu Santo Jullàre Françesco. Il 14 aprile recita a Milano al Teatro Arcimboldi. Il setttimanale Oggi pubblica una lunga intervista a Dario Fo dove il Nobel invita Papa Francesco a vedere il suo spettacolo su San Francesco.

Il 10 aprile esce nella nuova collana ‘Narrazioni’ di Chiarelettere “La figlia del Papa”: il nuovo libro di Dario Fo su Lucrezia Borgia. Dario ci fa conoscere Lucrezia Borgia come non si racconta mai. “Non ho fatto altro che cercare la verità” dice l’autore.
Domenica 22 giugno 2014 alle ore 21.25, dopo 7 anni, storico ritorno di Dario Fo in TV con la rappresentazione in prima serata su RAIUNO di “Francesco”.
20 luglio 2014 Dario Fo torna in scena al Collisioni Festival di Barolo con due dei monologhi più rappresentati del suo repertorio: La Storia della Tigre e Dedalo e Icaro.

Castel Nuovo – Maschio Angioino

Piazza del Castello

Tel .: 081 795 7713

Anna Camerlingo – Dario Fo, Francesco lu Santo Jullare

dal 14 marzo al 20 aprile