CAPITAN HARLOCK, RECENSIONE IN 2D
Sono cresciuta negli Anni 80, ma a memoria credo di non aver mai incontrato nella mia infanzia Capitan Harlock fumetto o serie d’animazione. Così, sono andata a vedere il film, senza nozioni particolari sul personaggio e la sua vicenda passata e senza pregiudizi pur non essendo il genere animazione uno dei miei preferiti.
Premetto di aver visto il film in 2D perché il 3D mi distrae troppo dalla visione oculata,
ma è indispensabile vederlo tridimensionalmente perché l’unica sua bellezza è negli effetti d’animazione dati dalla computer grafica che suggeriscono un lavoro sapiente di perfezione, a tratti commovente.
Più degli effetti speciali, delle distruzioni dell’Arcadia che trafigge navicelle inermi, esplosioni mirabolanti nell’Universo, quello che colpisce è la splendida realizzazione che rasenta compiutezza e umanità dei personaggi, espressioni, sorrisi, esclamazioni, che è difficile non associare con stupore ad atteggiamenti intimi e terrestri.
Costumi e grafica perfetti.
Avendo visto il film in 2D mi soffermo un po’ di più sul soggetto trattato dalla storia, non avendo trovato nulla da eccepire sulla grafica.
Così veniamo alle note dolenti.
La storia è debolissima, i personaggi non hanno profondità, alla fine risulta girare su se stessa ed essere inconcludente.
Io non conosco molto gli episodi trattati dal fumetto, ma da un film che si chiama “Capitan Harlock” mi aspetto che Harlock sia il protagonista indiscusso, che brucia la scena. Invece dov’è? Compare pochissime volte, quasi sempre seduto in trono, interagisce senza interesse, è stanco, le frasi che pronuncia, dovrebbero essere d’effetto e scioccare lo spettatore ma sono solo citazioni già sentite. È distante, distante dalla scena e distante dallo spettatore.
Il personaggio dell’infiltrato è il vero protagonista, ma è anch’egli privo di profondità, in un’ora di proiezione cambia idea tre volte e senza grande sforzo. Questa repentina instabilità non permette neanche allo spettatore di fare una riflessione sul dramma psicologico che Yama (Logan?) sta vivendo, il perché delle contraddizioni, perché fare la cosa giusta e in che modo farla, restare dalla parte del fratello, stare dalla parte dei ribelli… Immedesimarsi nel personaggio a queste condizioni non è possibile.
La missione di questi Pirati qual è?
Sciogliere i nodi temporali, centinaia direi, piazzati nell’universo. Una missione molto ambiziosa, ed essendo un film di fantascienza potrebbe anche essere portata a compimento. Ma cosa succede? È tutto molto confuso, non si intende bene se la missione è compiuta in sordina oppure non è compiuta affatto.
Il pianete Terra che Yama dovrebbe far “conoscere” agli altri, come fine ultimo e sorprendente della storia si rivela in conclusione? Pare di no.
La terra nessuno la vede, era un ologramma e un ologramma resta anche quando la truppa di Capitan Harlock gira la navicella e torna indietro.
Il film finisce così, leggi i titoli di coda, ti alzi dalla poltrona e hai inteso solo che ci sono tutte le premesse per un seguito, il prossimo anno. Capitan Harlock 2 forse ci racconterà qualcosa di meno noioso? Intanto l’eredità del vecchio centenario Harlock è stata lasciata al giovane Yama che assume come un clone le sue sembianze, cicatrici comprese.
USCITA CINEMA: 01/01/2014
GENERE: Animazione, Fantascienza, Avventura
REGIA: Shinji Aramaki
SCENEGGIATURA: Harutoshi Fukui, Leiji Matsumoto
FOTOGRAFIA: Kengo Takeuchi
MONTAGGIO: Shinji Aramaki, Ryuji Miyajima
MUSICHE: Tetsuya Takahashi
PRODUZIONE: Toei Animation Company, Toei Animation
DISTRIBUZIONE: Key Films/Lucky Red
PAESE: Giappone 2013
DURATA: 115 Min
FORMATO: Colore 2D e 3D
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